Anche se la finestra è la stessa, non tutti quelli che vi si affacciano vedono le stesse cose: la veduta dipende dallo sguardo.
(Alda Merini)

di Roberto Strafella
Con la riforma Casati del 1859 viene istituita la definizione di “scuola rurale” che la differenzia dalla scuola “urbana”
Le scuole rurali avevano lo scopo di coniugare l’apprendimento degli elementi basilari dell’istruzione ( leggere, scrivere e far di conto ), con le nozioni relative ai bisogni della vita contadina, vale a dire: tecniche colturali, allevamento e tecnologia agraria.
La scuola, che nei principi avrebbe dovuto essere paritaria con le scuole urbane, in realtà diventò un tipo di insegnamento minore. Si fece strada il concetto, non tanto nuovo ma esistente da secoli, che ai figli dei contadini non servisse una grande istruzione per far fronte a quella che sarebbe stata la loro esistenza!
Caratteristiche storiche e attuali delle scuole rurali
- Definizione: In Italia, una scuola viene definita rurale se si trova in una località con una popolazione inferiore ai 3.000 abitanti.
- Obiettivi: In passato, le scuole rurali combinavano l’istruzione di base con nozioni di agricoltura, tecniche colturali e allevamento.
- Struttura: Erano spesso edifici modesti, talvolta dotati di terreni per le esercitazioni agricole.
- Insegnamento: L’istruzione nelle scuole rurali era spesso considerata un insegnamento “minore” rispetto a quello urbano.
Le scuole rurali furono soppresse , nella quasi totalità, dal 30 settembre 1942, per effetto della legge n. 675 del giugno 1942,